lunedì 20 maggio 2013

BRUCE LEE: IL PICCOLO DRAGO


Li Siao Lung vive la sua parabola tra il 27 novembre 1940 e il 30 di giugno del 1973 ma il mondo lo conosce come Bruce Lee:  il re del Kung Fu cinematografico e reale. È un mito, una leggenda che ancora oggi ispira milioni di fan.
Bruce Lee è il simbolo del ‘cinese’ che ce l’ha fatta. Figlio d’arte ha recitato in più di 100 film prima di arrivare al successo di Hollywood.



Cresciuto nei vicoli, tra le bande di strada e i duelli sui tetti, studiò lo stile più praticato da Hong Kong, il Wing Tsun, una scuola di combattimento da strada ideato da una monaca Shaolin e, nella sua epoca, insegnato dal maestro Yip Man, una leggenda portata recentemente al cinema da Donnie Yen.
Emigrato in America studia filosofia, si sposa, insegna la sua versione del Gonf fu (nome originale del Kung Fu che significa ‘duro lavoro’). Lo fa agli occidentali e viola una regola millenaria. Altri nemici ma anche molta popolarità.

Comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo: sono  piccoli ruoli televisivi e si rende conto che non potrà mai sfondare in un mondo dove i cinesi vengono chiamati al massimo per ruoli di camerieri o di cattivi.



Ritorna a Hong Kong realizza quattro film rimasti nella leggenda. Realismo, violenza, passione: ecco la formula che lo distacca da tutti gli altri. E finalmente, quando i suoi film hanno fatto il giro del mondo arriva la proposta di Hollywood. I 3 dell’operazione Drago lo consacra in tutto il mondo. Non potrà vederlo nei cinema: una morte misteriosa lo uccide lasciando ai milioni di fan che assistono al suo funerale l’immagine di un uomo che ha vissuto ogni giorno come se fosse l’ultimo.