Scorre via come si
diceva una volta ‘tutta d’un fiato’ la prima avventura del nuovo mensile
Bonelli Orfani scritto da Roberto
recchioni e illustrato (in questo primo volume) da Emiliano Mammucari. Non cerca
di nascondere il richiamo a una scena famosa
di Terminator2 l’autore, confessa il proprio legame con gli
anni dell’adolescenza e con i modelli di quel tempo. Rivela, infine, una grande
capacità di narrare della quale non dubitavamo. Science Fiction bellica,
richiamo diretto all’adolescenza, una strizzata d’occhio al Giappone ma anche a Fanteria dello Spazio e a
tante altre cose che sono parte della nostra memoria.
Soprattutto una storia che si divora, che ti fa sperare che il numero due sia in edicola domani. Così si racconta, così si riprendono i lettori rapiti dai videogiochi o da altre distrazione. Con storie avvincenti, rapide. A colori. Sì perché per la prima volta la tavola colorata non è un regalo per celebrare una ricorrenza o un esperimento. È parte della storia che, in bianco e nero, forse sarebbe stata diversa. In un momento editoria in cui tutti piangono miseria è un’operazione coraggiosa. La seguiremo.
Soprattutto una storia che si divora, che ti fa sperare che il numero due sia in edicola domani. Così si racconta, così si riprendono i lettori rapiti dai videogiochi o da altre distrazione. Con storie avvincenti, rapide. A colori. Sì perché per la prima volta la tavola colorata non è un regalo per celebrare una ricorrenza o un esperimento. È parte della storia che, in bianco e nero, forse sarebbe stata diversa. In un momento editoria in cui tutti piangono miseria è un’operazione coraggiosa. La seguiremo.
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